Stress della pianta ,fiore secco

Con stress idrico solitamente si usa indicare in biologia una particolare condizione che si verifica quando la pianta è soggetta ad una carenza di acqua prolungata nel tempo. Di solito la mancanza di acqua si avverte a livello del terreno, ma non si può parlare di stress idrico ogni qualvolta si è in presente di terreno arido. Allo stress idrico la pianta può reagire in due maniere diverse: la prima, adattandosi anche morfologicamente alla condizione di siccità, e la seconda invece soffrendo visibilmente la mancanza di acqua, che come si può immaginare, è di fondamentale importanza per la vita delle piante.


Accorgersi dello stress idrico cui è sottoposta una pianta non è sempre semplice, ma ci sono dei fattori visibili che possono essere individuati come segnali d'allarme di una condizione di sofferenza del vegetale. Innanzitutto, è bene sempre verificare la condizione del terreno. Se questo risulta troppo arido o eccessivamente secco, ciò significa che la radice è impossibilitata a svolgere la sua funzione di assorbimento dell'acqua.

In questo caso, si può ben ipotizzare che la radice eserciti un fenomeno denominato eliminazione dei peli radicali, anche noto come effetto cassaforte. Questo è senz'altro un segnale importante che denota lo stress idrico. Inoltre, è sempre consigliabile tenere sotto sorveglianza la condizione del fusto e delle foglie della pianta. I segnali principali di uno stress idrico in formazione è sicuramente dato da un'eccessiva traspirazione, vale a dire la perdita di acqua da parte delle foglie sotto forma di vapore acqueo, e un'eccessiva resistenza dello xilema, cioè la parte legnosa delle piante che permette il trasporto dell'acqua e delle sostanze minerali necessarie per il nutrimento del vegetale.

Lo stress idrico può essere qualificato come lieve o modesto in base alla risposta fornita dalla pianta, che può reagire adattandosi alla situazione oppure rimanendone eccessivamente debilitata. In ogni caso, è impossibile ad occhio nudo rendersi conto della situazione nell'immediato, a meno che non si conoscano nel dettaglio i principi biologici che determinano la vita della pianta. Tuttavia, lo stress idrico provoca nella pianta alcuni danni che possono essere sia elastici che plastici, e che talvolta è impossibile non notare, specialmente se il livello di stress diventa particolarmente importante. Oltre alla caduta dei peli radicali, la pianta può essere soggetta a seconda del livello di stress idrico, a chiusura degli stomi, ad un mancato accrescimento del fusto e del vegetale ed anche ad una crescente perdita di foglia, che diventa sempre più evidente con il passare del tempo.

Le piante possono reagire in modo diverso allo stress idrico. In generale, bisogna dire che le piante durante il loro ciclo di vita possono essere spesso soggette a mancanza di acqua, specialmente durante il periodo estivo. A questo le piante sono abituate e reagiscono modificando il loro metabolismo per non rischiare di sentire troppo la mancanza di acqua. Quando questa diventa eccessiva, però, le piante soffrono molto ed entrano nella condizione di stress idrico.

Il primo modo della pianta di reagire allo stress idrico è mediante l'adattamento. Questo si verifica mediante il risparmio di acqua e la diminuzione di traspirazione che la pianta mette in atto in maniera meccanica. La fase di adattamento, quindi, coinvolge in maniera più evidente le foglie. Con la diminuzione di traspirazione, processo che la pianta svolge sempre in maniera automatica, si ha lo scopo di risparmiare quanta più acqua possibile. Da qui deriva la chiusura degli stomi ed anche la perdita di foglie può essere connessa a questo.

In generale, tutte le piante possono soffrire di stress idrico, anche se questo tipo di fenomeno accade più spesso in piante erbacee ed in piante che sono state appena trapiantate, in quanto devono adattarsi al nuovo terreno. Inoltre, le piante più a rischio sono quelle che vengono coltivate in vaso, in quanto non hanno a disposizione molto terreno da cui prendere nutrienti necessari per la loro crescita.

Il modo migliore per evitare l'inconveniente di uno stress idrico consiste nell'innaffiare in maniera adeguata la pianta e garantirle il giusto apporto di acqua e sali minerali di cui ha bisogno. E' necessario garantire una buona dose di acqua anche quando non si ha la possibilità di monitorare costantemente il livello di acqua. In questo caso, si consiglia di munirsi di kit di innaffiamento automatici.

Quando ci si rende conto che la pianta sta attraversando un periodo di stress idrico, è necessario rimediare alla carenza di acqua annaffiando abbondantemente, specialmente il sottovaso. E' consigliabile, in questi casi, provvedere ad innaffiare la pianta ogni volta che il terreno si asciuga.

immagine presa da pixabay/ronhvass

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